È l’ultimo mese, ne sono passati dieci e ormai da parecchio si contano le giornate di servizio che restano. 31 Luglio 2015 la data, la fine del mio servizio volontariato europeo in Italia. Non ci sono parole possibile per poter descrivere specificamente cosa ha significato quest’anno.
Ci sono stati tantissimi momenti felici e tristi, momenti di saluti e momenti di nuove opportunità per continuare o cominciare una nuova vita, una vita che ha preso la sua strada grazie a tutte le esperienze, agli amici e anche alle persone che non mi sono piaciute hanno apportato la possibilità d’imparare. Ed è tutto questo che ti fa dire “il volontariato internazionale mi darà, addirittura nel mio caso l’ha fatto, più a me che quello che io possa dargli”.
Tanti colleghi del servizio della comunità residenziale dove sviluppo la mia attività volontaria hanno riassunto il mio anno come un’anno fantastico dopo di che non sanno cosa faranno senza di me. Parole magnifiche che fanno diventare i giorni felici, con un sorriso brillante, ampio, chiaro… E sopratutto quando i ragazzi mostrano i suoi sentimenti quando si parla del saluto finale, quando si parla di finire oppure, nel mio caso, quando si parla di continuare grazie alla possibilità di cominciare a lavorare con loro dopo la fine del servizio. Succedeva nel cerchio che si fa con i ragazzi ogni giovedì, uno spazio dove i ragazzi e gli operatori possono esprimere le loro idee, opinioni, cambi, regole, comunicazioni… Ed è stato in quello nel cui toccava a me la parte finale sotto il titolo “comunicazione David”. I nervi hanno cominciato a fiorire, sorrisi si incontravano fra i ragazzi e fra me, commenti di alcuni alzando la voce dicendo che mi assumevano. Ed era arrivato il momento, dopo che ognuno aveva parlato sulle diverse situazione prima parlate… Ragazzi rimango a Firenze, non torno in Spagna giacché, come primo momento, sarò un educatore in più per il primo campo estivo e, senza poter finire, Tata, uno dei ragazzi con cui ho avuto uno dei rapporti più stretti, più confidenziali, si è alzato per venire ad abbraciarmi. Pensavo che sarebbe stato più facile dare una bella notizia comunicando la mia permanenza con loro che salutarsi, invece adesso ho dei dubbi di quanto poteva essere facile o difficile uno o altro.
Però non finì lì. Feci un segno alla risponsabile del servizio e mi disse continua te… Quindi dopo due secondi nei cui ho pensato il modo da dirlo, mi decido per le parole essatte: “Ragazzi qui non finisce tutto, anche sono molto lieto di comunicarvi che dal primo settembre comincerò come nottante, perciò non vi liberarete di me così facile, non potete rimpatriarmi in Spagna”.
Dopo sarebbe dovuto arrivare il momento di counicarlo nella comunità delle ragazze. Felici per la notizia di fare il campo estivo con loro, domande sulla mia continuità dopo il campo, scoppio di felicità, urle, salti sono avvenuti dopo di communicare il mio comincio come nottante principalmente con loro.
(VICTOR KRAFT NON ESSERE GELOSO, ANCHE TE SEI GRANDE FRANCESE).
Per concludere, basta solo dire che il conto, questo conto che da parecchio tempo faccio, è stato più facile grazie a questi riassunti su tutta la mia traiettoria in questo servizio.
“Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che teniamo, i nostri rapporti con gli altri umoni” (Antonio Gramsci).
“Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà” (Ernesto “Che” Guevara de la Serna).
David Martín.